VISIONNAIRE GALLERY DESIGN DI MILANO PRESENTA 'STARDUST' PERSONALE DI GEOVANA CLEA
UNA MOSTRA MAGICA, DOVE L'ARTISTA PRESENTA I SUOI ULTIMI DUE ANNI DI RICERCA, PORTANDO GLI EFFETTI NATURALI DELLA TERRA E DELLE PIETRE NELLE SUE OPERE. IL LUOGO DI ISPIRAZIONE PER QUESTA NUOVISSIMA COLLEZIONE E' IL FIUME TREBBIA.
'STARDUST' NASCE ISPIRATA AI QUARZI, ALLE ACQUE ED AI CRISTALLI.

Il 22 ottobre Visionnaire inaugura a Milano "Stardust" una selezione dei lavori più recenti dell'artista brasiliana Geovana Cléa.
Classe 1977, originaria di Maceiò, Geovana ha esposto a livello internazionale da New York alla Biennale di Venezia ricevendo nel 2014 il Premio Carrousel du Louvre presso il salone di Belle Arti di Parigi. Un'artista che grazie al proprio astrattismo concettuale accompagna lo spettatore attraverso un viaggio di emozioni e panorami inesplorati. Minerali e cristalli amalgamati dalla resina vanno a creare visioni cosmiche ricche di sentimento.
Le opere saranno in mostra dal 23 ottobre al 21 dicembre presso lo spazio Visionnaire di Milano.

Geovana propone un’ipotesi di lavoro all’osservatore delle sue tele, prendendolo per mano e accompagnando il suo sguardo a dialogare con ciò che lo stesso dovrebbe rappresentare: lo spirito interiore, fatto di segni, di simboli, di segnali che si profilano e che sorgono alla superficie, tanto da condizionarci nell’interpretarli, nel saperli tradurre, nel saperli riconoscere. Geovana nelle sue tele pone questi elementi interiori come linguaggi evocativi di concetti, siamo in un astrattismo allo stato puro, trasparente, pulito, come pulito, fermo, saldo e certo risultano essere le pennellate che l’autrice dà, imprimendole sulla tela, quasi concendendo spazi, delineati da linee e forme e tali da aprirci scenari di paesaggi e di prospettive non affrontate, non conosciute, non attese e, nonostante questo, comunicanti in noi la vivezza di una ricerca intima. Geovana narra figure, quasi ancestrali, patrimonio di una propria memoria, visiva e interiore, proponendoci evocazioni della terra, la sua terra, il Brasile, un inno a quest’ultima come madre, tramite elementi, che lei stessa va a trattare sulle tele, che la compongono in una spirale che ci riporta l’entusiasmo di essere parte di un universo, espresso in composizioni che vanno oltre alla dimensione dell’opera, infinite quanto universali.

Geovana non è semplicemente pittrice, ma conosce gli elementi naturali, le materie, tanto da saperle sapientemente trattare, sia da un punto di vista biofisico, sia da un punto di vista estetico compositivo. Geovana vede un lavoro fisico, oltre che fondato sull’ispirazione e sull’avvertimento di quelle sensazioni e di quelle emozioni che impetuosamente emergono e che devono trovare un canale di espressionismo sicuro e convincente, che solo l’artista riesce a dare con determinazione e amore: la produzione delle sue tele sono trattamenti continui di materie, studi, la ricerca nell’arte dell’autrice non è mai mancata, né mai verrà meno nel suo essere sperimentazione, e tali da saperne interpretare la valenza visionaria ed estetica, modellandolo nella loro naturalezza: nasce un materico composito, complesso quanto semplice e diretto nel suo essere mezzo di comunicazione vivo e pulsante. Vediamo utilizzare le pietre, vediamo apparire cristalli swarovski e quartzi raccolti al fiume trebbia raccolti dall'artista, vediamo giocare con la luminosità e l’intensità di un sostrato che rende quasi trasparente e, allo stesso tempo, custodisce come una teca vitrea le figure rappresentate, la resina. Le cromie, lucenti e vivaci, sono vibrazioni dell’anima e si arricchiscono di spessore e volumetrie tangibili, addentrandoci nel cono ottico di contemplazione della tela: la tela soffre di un limite perimetrale, tanto da donare alla visione complessiva un carattere di universalità e di infinito. Il suo astrattismo concettuale ci porta, cosi, ad assaporare con vigore ed emozione nuove prospettive e nuovi panorami: scenari che richiamano con la forza della trasparenza che solo la resina può donare, visioni interiori uniche e ricche di sentimento.

Stardust è curata da Marco Morandini.
L'artista ringrazia Visionnaire, Swarovski, Gobbetto ed il suo amico arch. Marcello Albini per aver cooperato al progetto.