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MAURO LACQUA E L' ORIGINALITA' DEI SUOI DIPINTI.

L' ARTISTA SI RACCONTA NELL' INTERVISTA SPECIALE DI ALESSANDRO RIZZO PER IL NOSTRO BLOG. LACQUA E' TRA GLI ARTISTI UFFICIALI DI EOTW, MOVIMENTO INTERNAZIONALE DI ARTE CONTEMPORANEA. LE SUE OPERE MODERNE RITRATTANO SOPRATTUTTO LA SENSSUALITA FEMMINILE, MA L' ARTISTA SA SORPRENDERE ANDANDO ANCHE OLTRE.

Quale è il tuo percorso artistico?

Da piccolo, a dieci anni ho avuto la fortuna di incontrare Mimmo Canonico. Per due estati, durante le mie vacanze estive ho frequentato i suoi corsi, quasi tutti i giorni con altri bambini ci portava tra le montagne della valle Antigorio e ci insegnava a disegnare dal vero. Ricordo le sue parole: “disegnate quello che sentite, non quello che vedete”, avevo dieci anni, non capivo troppo il senso di quelle parole, ma sono rimaste in me come un marchio. Durante queste mie vacanze estive ho imparato a disegnare e a dipingere a olio. Ho proseguito da autodidatta fino a quando ho sentito la necessità di approfondire ulteriormente gli studi e ho frequentato la civica scuola di arti visive di Pavia AR.VI.MA del quale oggi sono socio. Qui ho avuto la fortuna di incontrare Monica Anselmi, i suoi preziosi insegnamenti mi hanno portato a liberarmi della paura del giudizio degli altri. La sensazione provata è stata unica, un vero punto di non ritorno, un giorno sul legno nudo disegno la mia onda spumeggiante che ricopro applicando garze intrise di cemento e colla, il cuore prende a correre come tutte le volte che mi trovo a fare una nuova esperienza, con la spatola stendo le garze cercando di seguire il movimento dell'acqua, alla fine quando tutto il legno è stato ricoperto provo una sensazione di godimento infinita come quando da piccolo dalla dispensa prendevo il vasetto di nutella e a cucchiaiate ne mangiavo fino a saziarmi, la mia nutellata, incredibile per tre ore ho lavorato senza pensare al risultato ma solo per il gusto di fare.

Quale è l' opera più rappresentativa?

La mia opera più rappresentativa, non tanto per la mia produzione ma per il forte punto di rottura che ha rappresentato per me è proprio l’onda sopra descritta.

Quali sono i messaggi che attraverso la tua produzione vuoi esprimere?

Credo che tutta la produzione degli ultimi anni sia finalizzata a guarire le mie ferite, arte come guarigione dell’ anima. Non voglio scendere ora in particolari ma posso dire con certezza che un giorno se non avessi avuto i colori e non avessi iniziato a dipingere senza più fermarmi per anni probabilmente mi sarei potuto perdere o peggio ancora avrei potuto vivere senza riuscire a rimarginare le mie profonde ferite.

Cosa significa, oggi, fare arte?

Che domanda difficile, per me vuol dire avere sempre un' ancora di salvezza.

Estetica, scelta tecnica e stilistica, soggetti: quale e come si equilibrano nella tua composizione?

Semplicemente con il mio sentire interiore, la mia produzione con i grigi lunari dipinti su retro di vetro ne è l’essenza.

Intervista di Alessandro Rizzo.


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